STORIA DELLA MARGINALITA' NEL MONDO ROMANO

Anno accademico 2020/2021 - 2° anno - Curriculum Educatore sociale di comunita'
Docente: Gaetano Maria ARENA
Crediti: 6
SSD: L-ANT/03 - STORIA ROMANA
Organizzazione didattica: 150 ore d'impegno totale, 114 di studio individuale, 36 di lezione frontale
Semestre:

Obiettivi formativi

  • definire in àmbito sociologico e soprattutto storiografico i diversi sottoinsiemi sociali di Roma antica, ai quali può essere riconosciuta la condizione di “marginalità” (mendicanti, forestieri, prostitute, attori, gladiatori, maghi, astrologi, indovini, ladri, briganti, detenuti), attraverso l’indispensabile ausilio di alcune tipologie di fonti (testi giuridici, omelie, narrazioni agiografiche), in genere espressione del punto di vista della cultura dominante: conferire ampio spazio alla fruizione diretta delle fonti consegue un duplice obiettivo formativo, in quanto contribuisce allo sviluppo nei discenti sia della capacità di cogliere i nessi spazio-tempo e causa-effetto sia della capacità di stabilire collegamenti interdisciplinari attraverso la metodologia della ricerca storica;
  • delineare la storia dei marginali nell’Occidente tardoantico (Italia, Gallia, Spagna, Nordafrica) fra III e VI-VII secolo d.C.;
  • individuare i meccanismi di esclusione attuati all’interno della società romana tardoantica, le possibili interrelazioni fra gruppi differenti di marginali, i legami e i conflitti fra i diversi strati, il sistema dei valori culturali e dell’immaginario collettivo, l’attuazione o meno di metodi di recupero della devianza, l’eventuale previsione di sistemi rieducativi, riabilitativi e/o di reinserimento lavorativo, gli atteggiamenti di condanna morale o di repressione da parte della Chiesa e dello Stato;
  • analizzare le differenti strategie di acculturazione (integrazione, assimilazione, separazione, marginalizzazione) nei rapporti fra la cultura dominante e le culture 'altre', al fine di far acquisire agli studenti sia la capacità di rielaborare autonomamente e di approfondire i contenuti appresi, sia la capacità di adoperare in maniera appropriata il lessico tecnico della disciplina, sia ancora la capacità di utilizzare adeguatamente i mezzi espressivi.

Modalità di svolgimento dell'insegnamento

Lezioni frontali.

Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza, potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel Syllabus.


Prerequisiti richiesti

Conoscenze generali della storia antica (soprattutto imperiale e tardoantica), delle coordinate basilari della storia (tempo e spazio) e del significato di “documento”. Uso dell’atlante storico.


Frequenza lezioni

La frequenza non è obbligatoria, ma decisamente consigliata, sia perché i contenuti delle lezioni verranno puntualmente affiancati dalla proiezione di slides e integrati dalla spiegazione del docente, sia perché la comprensione dei suddetti contenuti verrà periodicamente verificata in aula attraverso un opportuno feedback formativo (lettura, analisi e commento di un documento storico; stesura di mappe concettuali).


Contenuti del corso

  • gli apporti della sociologia e della storiografia contemporanee allo studio della “marginalità” nel mondo romano;
  • gli aspetti socio-economici della marginalità: i poveri;
  • il lessico latino della mendicità nel mondo pagano e in quello cristiano;
  • i valori dell’evergetimo e dell’elemosina; identità sociale dei mendicanti e luoghi della mendicità; le strutture d’accoglienza e le tipologie degli assistiti; l’organizzazione ecclesiastica dell’elemosina: tipologie, forme e tempi;
  • gli aspetti socio-economici della marginalità: i forestieri (vagabondi, lavoratori stagionali, pastori, coloni fuggiaschi, monaci e pellegrini);
  • gli aspetti giuridici della marginalità: gli infames (prostitute e sfruttatori, attori e gladiatori) e gli operatori dell’occulto (indovini, maghi e astrologi);
  • criminali (ladri, briganti e detenuti). Usi giudiziari del carcere; dislocazione, struttura e organizzazione dei luoghi di detenzione.

Testi di riferimento

  • V. Neri, I marginali nell’Occidente tardoantico. Poveri, ‘infames’ e criminali nella nascente società cristiana, Bari Edipuglia 1998, pp. 7-500.
  • F. Cenerini, Doppiamente marginali: le donne schiave in alcuni documenti epigrafici, in C. Giuffrida-M. Cassia-G. Arena (a cura di), Roma e i 'diversi'. Confini geografici, barriere culturali, distinzioni di genere nelle fonti letterarie ed epigrafiche fra età repubblicana e Tarda Antichità, Milano Le Monnier Università 2018, pp. 270-281.
  • A. Buonopane, Bullismo omofobico sui muri di Pompei?, in C. Giuffrida-M. Cassia-G. Arena (a cura di), Roma e i 'diversi', cit., pp. 282-298.
  • M. Cassia, L'estranea "di famiglia": una nutrix in un'epigrafe catanese d'età imperiale, in C. Giuffrida-M. Cassia-G. Arena (a cura di), Roma e i 'diversi', cit., pp. 309-323.
  • G. Arena, Il fuoco, la croce, le bestie: i supplicia dei latrones fra punizione, vendetta e terrore, in Annali della Facoltà di Scienze della Formazione di Catania 3, 2004, pp. 55-77 (disponibile on line all’indirizzo http://ojs.unict.it/ojs/index.php/annali-sdf/article/view/79/67).


Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
1Il concetto di marginalità nella sociologia e nella storiografia contemporanee. Il campo e le problematiche della ricerca.Neri, Introduzione. 
2I mendicanti.Neri, Parte I, Capitolo 1. 
3L'elemosina e i mendicanti.Neri, Parte I, Capitolo 2. 
4I forestieri.Neri, Parte I, Capitolo 3. 
5Doppiamente marginali: le donne schiaveCenerini, pp. 270-281 
6L'estranea "di famiglia": la nutrix Cassia, pp. 309-323 
7Le professioni infamanti e le professioni proibite.Neri, Parte I, Capitolo 4. 
8Bullismo omofobicoBuonopane, pp. 282-298 
9I ladri.Neri, Parte II, Capitolo 5. 
10I briganti.Neri, Parte II, Capitolo 6. 
11Il banditismo isaurico.Arena, pp. 55-77. 
12I detenuti.Neri, Parte II, Capitolo 7. 
13Conclusioni.Neri, Conclusioni. 

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

Sono previsti colloqui in itinere facoltativi e orali sulla prima parte del programma (da p. 7 a p. 286 del testo di V. Neri, le pp. 270-281 del saggio di F. Cenerini, le pp. 282-298 del saggio di A. Buonopane e le pp. 309-323 del saggio di M. Cassia).

Gli studenti devono superare il colloquio in itinere con una votazione di almeno 18/30 per poter sostenere poi, in sede di appello ufficiale, la prova orale solo sulla seconda parte del programma.

Gli studenti che non abbiano scelto di sostenere il colloquio in itinere o che, pur avendolo sostenuto, non abbiano ottenuto una votazione almeno sufficiente, possono ovviamente sostenere l’esame orale su tutto il programma in sede di appello ufficiale.

La valutazione del colloquio in itinere fa media nella formulazione del voto finale.

Prova finale: orale.

Qualora le condizioni lo dovessero richiedere, la verifica dell’apprendimento potrà essere effettuata anche per via telematica.

Verranno adottati i seguenti criteri di valutazione per l’assegnazione dei voti (sia per il colloquio in itinere sia per la prova finale):

- capacità di rielaborazione autonoma e di approfondimento critico dei contenuti acquisiti

- capacità di utilizzare adeguatamente i mezzi espressivi

- capacità di adoperare in modo appropriato il lessico tecnico della disciplina

- capacità di cogliere i nessi di spazio-tempo e causa-effetto

- capacità di stabilire collegamenti interdisciplinari attraverso la metodologia della ricerca storica


Esempi di domande e/o esercizi frequenti

Le domande verteranno sui contenuti esposti a lezione dal docente e analiticamente sopra indicati fra gli argomenti della Programmazione. Tali argomenti non rappresentano soltanto il nucleo centrale e meramente esemplificativo dei diversi quesiti posti in sede d’esame, ma costituiscono anche lo spunto necessario per verificare in ogni singolo studente le capacità di approfondimento e ripensamento autonomo, le competenze espressive e lessicali, le abilità nei collegamenti interdisciplinari.