Aree e gruppi di ricerca

 
1) AREA: ARCHEOLOGIA
Le ricerche archeologiche condotte in seno al Dipartimento si muovono sostanzialmente all’interno di due ambiti territoriali, Sicilia e Creta, valorizzando i forti legami tra le due isole nel Mediterraneo con riferimento ai fenomeni di interscambio.
Per quanto riguarda Creta, l’attività di ricerca si concentra annualmente, con continuità, su tre siti:
  • Festòs e Haghia Triada (dal 1990), dove si indagano complessi di materiali e strutture architettoniche della metà del II millennio a.C.
  • Priniàs (dal 1974), dove la ricerca sul campo si focalizza sulla articolazione dell’impianto urbano della città arcaica, mentre lo studio dei materiali riguarda principalmente quelli provenienti dall’area a sud dei Templi A e B sulla Patela e dalla necropoli di Siderospilià.
In questo modo due gruppi di ricerca coprono un range cronologico compreso tra il II e la prima metà del I millennio a.C., dalla caduta dei primi palazzi alla nascita della città greca, dando n contributo significativo alla conoscenza dello sviluppo delle società cretesi al passaggio dall’età del bronzo a quella del ferro.
In seno alla ricerca condotta a Creta sono stati considerati i rapporti tra l’isola e il Vicino Oriente agli inizi del I millennio a.C., con l’obiettivo di chiarire il ruolo delle influenze esterne nella rinascita economica e sociale dell’isola nel periodo successivo alla fine dei regni micenei.
In questo contesto si configurano anche importanti collaborazioni internazionali:
  • Friederich-Alexander Erlangen-Nürnberg Universität per lo studio dei materiali in metallo provenienti dalla necropoli di Priniàs.
  • Ashmolean Museum di Oxford per lo studio di materiali in bronzo provenienti dall’Antro Ideo.
  • Whiley Blackwell di Oxford, per l’edizione di un Companion sull’arte orientale.
  • Università di Strasburgo per lo studio dei materiali TM IIIC provenienti da Creta.
Inoltre dal 2013 alla missione archeologica di Priniàs è stato attribuito un finanziamento estero dall’Institut for Aegean Prehistory.
Per le ricerche condotte in Sicilia, vengono analizzati ambiti territoriali diversificati, che coprono un ventaglio di casi piuttosto articolato e ampio sul piano cronologico. I siti preistorici sono:
  • Belpasso, dove da diversi anni è in corso di scavo un grande insediamento dell’antica età del bronzo;
  • Bronte, dove dalle prospezioni di superficie sono stati messi in evidenza i resti di alcune strutture megalitiche dell’età del bronzo;
  • Licodia Eubea, dove sono in corso di studio i complessi di materiali provenienti da un insediamento della fine del neolitico e da un sistema di grotte (sito in contrada Marineo) frequentate dal neolitico alla fine dell’età del bronzo.
All’età storica appartengono i siti di
  • Caltabellotta, dove si indagano strutture di un insediamento vissuto tra la tarda età del bronzo e gli inizi del V secolo a.C.
  • Polizzello, dal quale proviene una ricca mole di materiale databile dalla fine dell’età del Bronzo al IV secolo a.C. ad oggi in corso di studio.
Alla tarda età bizantina si data l’insediamento di Rocchicella, presso Mineo. Lo scavo è condotto in collaborazione con la scuola di Specializzazione in Archeologia del nostro ateneo e con la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania.
 Lo scavo ha consentito di affinare le conoscenze sui fossili guida per il IX secolo in Sicilia. L’elaborazione di questi dati e la loro proiezione nel più ampio contesto della Sicilia centro meridionale ha permesso nuove valutazioni sulla strategia difensiva dell’impero bizantino nei decenni precedenti l’invasione islamica.
Gli importanti ritrovamenti ceramici messi in luce con lo scavo del 2014 e la necessità di avviare il restauro dei materiali ritrovati hanno dato lo spunto per l’organizzazione di un Laboratorio di Restauro in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catania rivolto a studenti dei corsi di Operatori Turistici, Beni culturali, Archeologia e della Scuola di specializzazione in archeologia, volto alla comprensione delle problematiche tecniche del restauro e alla corretta applicazione delle metodologie nella pulitura e assemblaggio dei materiali. Si prevede di concludere l’attività di restauro iniziata nel 2014 nell’estate del 2015 e di organizzare una esposizione dei materiali, nell’ambito di una giornata di studio dedicata alla problematica delle anfore da trasporto altomedievali e dei rapporti con le isole di Creta e Malta, in considerazione dei molti punti di contatto tra queste realtà insulari, utili alla comprensione di un tema cruciale per lo studio del Mediterraneo altomedievale.
Nelle ricerche sono coinvolti gli studenti dei diversi corsi di studio inerenti il patrimonio culturale e archeologico (lauree triennali in Formazione operatori turistici e in Beni Culturali, laurea magistrale in Archeologia, scuola di specializzazione in Beni archeologici) col fine di consentire loro di maturare esperienze di scavo didattico, ricognizioni sul campo, analisi sui reperti ed esperienza di comunicazione multimediale dei beni archeologici.
 
 
2) AREA: FILOSOFIA
L'area filosofica nel triennio 2011-2013 ha focalizzato il proprio percorso di ricerca attraverso l'impegno di sei unità, partecipando con le proprie risorse umane a progetti di studio in ambito locale e internazionale.
Stante gli ambiti disciplinari di appartenenza, i filoni di ricerca interessati sono stati quelli della filosofia antica e contemporanea, con particolare riferimento alle indagini ontologiche, di ricostruzione delle categorie interpretative e metodologiche su alcune figure filosofiche dell'antichità e di riflessione epistemologica.
L'area antica ha indagato essenzialmente questioni attinenti alla filosofia aristotelica e neoplatonica, nonché indagini di natura filologica dirette ad analizzare il legame esistente tra la filosofia politica di Platone e la filosofia dell’Islam medievale. Le due unità coinvolte hanno affrontato temi originali e fortemente innovativi, che hanno trovato esito in pubblicazioni su riviste scientifiche ed edizioni a cura di case editrici a diffusione nazionale.
Le unità appartenenti all'area filosofica che concentrano i propri interessi di studio sui secc. XIX-XXI, invece, hanno strutturato programmi di ricerca sulle vicende storiche e teoriche della filosofia scientifica del Novecento, portando la propria attenzione anche su alcuni momenti importanti del pensiero filosofico italiano e straniero, considerate dal punto di vista della riflessione metodologica ed epistemologica. In particolare, il tema della conoscenza è stato indagato sia sul versante delle contaminazioni con la filosofia evoluzionistica, a partire dal XIX sec., sia sul versante dell’interrelazione tra conoscenza accettata, che ha dominato la storia del pensiero europeo sin dall’affermazione del logos nella filosofia greca, e la cosiddetta “conoscenza rifiutata”.
L'approfondimento delle relazioni tra società della conoscenza e filosofia, da una parte, e un filone di ricerca sul razio-vitalismo orteghiano all’interno del contesto della filosofia ispanica del XX secolo, hanno completato il quadro delle ricerche. Tali istanze sono state rese manifeste alla comunità scientifica nazionale e internazionale attraverso la pubblicazione di articoli e di monografie.
Tutte le unità coinvolte hanno collaborato fattivamente ai programmi scientifici promossi dalla SFI (Società filosofica Italiana) alla presidenza della quale è stato eletto l'ordinario anziano di Storia della filosofia (M-FIL 06); almeno la metà dei componenti l'area hanno svolto attività di ricerca all'interno di programma PRIN (2010-2013), anche con soggiorni di studio all'estero.
Obiettivi raggiunti. L'elenco delle pubblicazioni evidenzia che le linee di ricerche programmate nel triennio hanno condotto a buoni esiti sul piano della produzione scientifica.
I temi di ricerca affrontati hanno permesso un ampliamento del numero di contatti con studiosi italiani e stranieri dei relativi settori di interesse delle unità coinvolte.
La partecipazione a gruppi di lavoro nazionali e internazionali è anche stata valorizzata dalla presenza di un membro dell'area filosofia, chiamato a presiedere la SFI.
Si prevede di continuare lo studio del rapporto tra filosofia, sua funzione civile e società della conoscenza, nonché le implicazioni epistemologiche della filosofia evoluzionistica alla luce dei paradigmi della complessità e del razionalismo del primo novecento.
Sono previste indagini sul concetto di "fortuna" in Aristotele, su Asclepio di Tralle, Porfirio, Filopono e Macrobio.
Si punta al consolidamento e all'ampliamento delle collaborazioni internazionali con i pari dei settori interessati alle ricerche di area.
 
 
3) AREA: GEOGRAFIA
Le linee di ricerca dell’area Geografica nel triennio 2011-2013 si sono sviluppate sull’applicazione di metodologie e competenze analitiche finalizzate alle indagini principalmente su aree territoriali e siti di interesse turistico. In particolare indagini sulla descrizione ed analisi del territorio utilizzando metodi, strumenti e concetti sia della Geografia del turismo che di altre discipline delle scienze sociali. Nello specifico la valorizzazione del territorio per mezzo del turismo studiando ed approfondendo alcune delle problematiche economiche che condizionano il dinamismo territoriale, la percezione dei fenomeni e la comunicazione locale e globale insieme all’analisi del rapporto uomo-ambiente, naturale ed artificiale, attraverso le categorie spaziali e temporali. Alcune esperienze internazionali di studio e ricerca hanno fatto scaturire contributi sul turismo urbano e la sostenibilità, e sui rapporti con le altre forme di turismo legate alla città (tra cui più innovative quali il turismo della povertà o slum tourism) ma anche alle aree rurali (quale il turismo enogastronomico). Un approfondimento tematico di ricerca è rivolto, nell’ambito della Geografia dei trasporti e della Geografia urbana, sulle ipotesi di una organizzazione urbana più compatibile alla sostenibilità attraverso la mobilità sostenibile ed inoltre lo studio tra comunità umane e comunità ecologiche e i conflitti sociali urbani. Inoltre l’applicazione di moderne tecnologie utilizzate al fine di ottenere una più precisa conoscenza del territorio e dei flussi turistici ad esso connesso ha condotto allo studio nel social e virtual space dell’innovazione Tecnologica (ICT) applicata al turismo (E-Tourism), esplicata in diversi paper delle singole unità dell’area geografia ivi compreso l’aggiudicazione di un premio.
Il cibo, l’alimentazione e le scelte di consumo dei prodotti alimentari, un campo interdisciplinare tra la Geografia dell’alimentazione e le scienze sociali, ha trovato interesse di studio da parte di alcuni studiosi. Cibi e luoghi che, nel tempo, sono riusciti a creare una intensa e reciproca complicità e una storia, una cultura, una tradizione che hanno assegnato forti caratteri che costituiscono l’identità di un territorio. Le pubblicazioni scaturite hanno accolto ed analizzato temi quali la consapevolezza dell’esistenza di un complesso patrimonio locale, che emerge pieno di significati e di valenze simboliche dallo spazio regionale, che identifica ed aiuta lo sviluppo e la specificità di un luogo insieme all’incremento di flussi turistici sempre più motivati dalla ricerca di esperienze gastronomiche. Tra i diversi indirizzi di ricerca troviamo l’analisi di filiere alimentari, la sicurezza alimentare, il turismo enogastronomico e le relazioni tra cibo ed identità nell’ambito della geografia culturale.
La ricerca si è indirizzata anche su alcuni filoni di specializzazione. Uno ha riguardato il dibattito sul ruolo del territorio, inteso come variabile determinante nello sviluppo dell'ambiente economico, e sulle diverse forme con cui si manifestano le interdipendenze territoriali in occasione della partecipazione di due unità dell’area al gruppo di lavoro multidisciplinare relativo al progetto di ricerca, già concluso, sullo studio dei Modelli di governance territoriale e politiche di sviluppo rurale. Inoltre un’attenzione specifica sebbene limitata da parte di un’unità è stata e tutt’ora rivolta, nell’ambito della Geografia storica per la valorizzazione del patrimonio storico-ambientale, allo studio dei processi migratori nella fase postcoloniale e sui conflitti urbani con particolare attenzione ai processi che hanno interessato le città europee e quelle dell’area mediterranea (a seguito di un progetto di ricerca già concluso Conflitti sociali postcoloniali).
 
Gli obiettivi per gli anni successivi sono: aumentare le collaborazioni con gruppi di ricerca, nazionali ed internazionali, multidisciplinari
 
Azione: aumentare il numero di pubblicazioni su tematiche di ricerca innovative quali “Developing learning cities. Indicators to self-assess Universities’ Third Mission” (progetto FIR di Ateneo 2015, componente Privitera) ovvero l’insieme delle attività con le quali l’Università entra in interazione diretta con la società, altri Enti e la comunità del territorio fornendo un contributo che accompagna le missioni tradizionali di insegnamento e formazione degli studenti insieme a quelle di ricerca. Su tematiche già affrontate della Geografia storica “Wars, conflicts, crisis, as main source of contaminations among cultures and languages: formation of new 'boundaries' and new cultural and linguistic expressions” (progetto FIR di Ateneo 2015, componente Torre) e della Geografia urbana e dei trasporti con puntualizzazione ai fattori contaminanti la qualità della vita urbana con conseguenze su la invivibilità e insostenibilità delle città e della Geografia del Turismo per la valorizzazione del territorio esplorando nuove tipologie di turismo (turismo gastronomico, cineturismo, turismo religioso, turismo sostenibile).
 
Aumentare le collaborazioni con Enti pubblici e privati nazionali per iniziative comuni nel campo del turismo e delle sue applicazioni
 
Azione: Coinvolgere attivamente gli studenti (sebbene di corsi triennali) ad una maggiore collaborazione scientifica in attività di ricerca sul territorio in un processo di valorizzazione dei beni e del patrimonio locale, stimolandone la progettualità e la creatività e favorendo la diffusione dell’iniziativa personale (gli indicatori saranno l’avvenuta istituzione del Laboratorio di Geografia del Turismo, che alterna attività d’aula con incontri e iniziative a contatto con la comunità locale e gli Enti che operano sul territorio stesso, partendo in primo luogo da una conoscenza diretta dei luoghi del turismo e l’istituzione della convenzione con CTA Sicilia).
 
All’area geografica può essere connessa quella economica, per le caratteristiche e gli interessi scientifici peculiari di alcuni dei ricercatori che si occupano di queste aree.
I principali temi di ricerca più specificamente a carattere economico si concentrano sostanzialmente su tre filoni.
Il primo riguarda il dibattito sul ruolo sempre più preminente del territorio, inteso come variabile determinante nello sviluppo dell'ambiente economico, e sulle diverse forme con cui si manifestano le interdipendenze territoriali. In particolare l'attenzione scientifica è stata rivolta verso la definizione di una chiave di lettura di carattere sistemico e territoriale dello sviluppo locale, come quella presentata da Marshall (1920) nei “Distretti Industriali”. Gli studi si sono concentrati sull’analisi dell’industria e dei relativi distretti allo scopo di verificare lo stato di adattamento alle diverse fluttuazioni economiche degli ultimi anni.
Il secondo filone di ricerca riguarda il Brain Drain, ossia la migrazioni di cervelli che lasciano l'Italia per trasferirsi in paesi che offrono migliori opportunità di lavoro. La ricerca ha cercato di evidenziare le cause e gli effetti in termini di crescita economica, anche considerando che i "cervelli" oggetto dell'analisi sono soggetti altamente qualificati che lavorano all'interno dell'accademia.
Infine è stata analizzato il tema dell’Economia del sommerso, ossia l'insieme di tutte le attività economiche che contribuiscono al prodotto interno lordo ufficialmente osservato, ma che non sono registrati, ed i cui principali risultati evidenziano come il mercato nero in Italia sia da considerarsi un mercato parallelo a quello legale, una forma di "valvola di sfogo" per l'economia.
 
 
4) AREA: LINGUE
Gli ambiti di ricerca all’interno della Linguistica Inglese sono tre:
a. Variazioni diatopiche e diastratiche dei “New Englishes”, con particolare riferimento allo studio sociolinguistico dell’Indian English (attraverso l’analisi dei dialoghi di alcuni film) e alla retorica politica dell’African English (Nelson Mandela’s Speeches);
b. l’Inglese per scopi specifici, applicato all’Inglese per la Psicologia, per la Psichiatria e alla Programmazione Neuro-linguistica come approccio didattico della lingua inglese. Particolare attenzione è stata prestata alla popolarizzazione del discorso scientifico nelle riviste femminili e su Internet.
c. I Translation Studies e i Film Studies, con particolare riferimento a doppiaggio e sottotitolazione dell’umorismo.
Nel seguito dell’attività di ricerca, l’obiettivo di ricerca nell’ambito della Lingua Inglese è di approfondire l’African English, oltre a pubblicare un volume monografico sugli Englishes.
Nel triennio 2011-’13 è stata attiva nel dipartimento – pur se con carico didattico nella sede di lingue - anche una docente di lingua francese, i cui interessi scientifici sono stati indirizzati prevalentemente sui seguenti temi:
a. In ambito linguistico e glottodidattico: Storia dell’insegnamento del francese nei suoi aspetti linguistici, culturali e istituzionali; Linguistica francese, con particolare riguardo alla storia della lingua;
b. in ambito letterario: La rinascita occitanica (anni 1970-1980); Esoterismo, demonologia e occultismo nella letteratura francese e italiana; Utopia letteraria francese e la letteratura di viaggio.
 
5) AREA: PEDAGOGIA
Nell’ambito delle discipline pedagogiche la ricerca sui problemi della formazione è stata sviluppata in maniera estesa e plurale, mantenendo in rapporto di sinergia il piano dell'analisi relativo alle categorie storico-teoriche, ritenute fondamentali per segnare la direzione dell’operare educativo, e il piano dell'analisi relativo alla progettazione, gestione e valutazione dei processi e delle pratiche formative. Si è segnalata in termini notevoli la preoccupazione verso il risvolto operativo delle ricerche sviluppate, attraverso il riferimento al rapporto fra formazione e istituzioni, fra formazione e contesti speciali di apprendimento e di cura, fra formazione e processi culturali, fra formazione e lavoro. Valorizzando le diverse declinazioni della ricerca pedagogica (teorica, storica, didattica, sperimentale) l’indagine è stata sviluppata in riferimento ai diversi ambiti della formazione ed ha condotto all’elaborazione di strumenti funzionali all’individuazione di aree di possibile intervento operativo riferiti all'esercizio delle professionalità educative. In particolare, il piano delle ricerche di area pedagogica si è sviluppato riferendosi ai problemi della gestione di situazioni legate a motivi di inclusività/emarginazione, di recupero, accoglienza, riabilitazione, orientamento, e mostrandosi sensibile alla promozione di soggetti e di 'luoghi' sociali particolarmente sensibili alla dimensione 'formativa' quali l’infanzia, l’adolescenza, la riqualificazione professionale in età adulta, l'orientamento al lavoro, il trattamento e la cura di bisogni educativi speciali. Rilevanza hanno assunto la definizione di ambiti della ricerca pedagogica legati alla promozione di obiettivi strategici per la costruzione di prospettive di 'crescita' nei livelli di qualità della vita, quali il successo formativo (specialmente in contesti scolastici) l’inclusione e la coesione sociale, la promozione di sperimentazioni in ambito educativo ritenute funzionali allo sviluppo del territorio. Si è inoltre sostenuta ed alimentata una forma di indagine di carattere teorico e progettuale sulle nuove frontiere di responsabilità del sapere pedagogico oggi, con particolare riferimento alle soggettività, ai saperi, ai contesti (ambienti e territori), così per come essi si configurano, interagiscono e riproducono nel quadro dei nuovi scenari della contemporaneità e della sfida rappresentata dalle società complesse e multiculturali. Rispetto alla valutazione del possibile impatto della ricerca in termini di progettualità educative ricadenti sul territorio, un obiettivo fondamentale è stato individuato nella promozione di azioni riferibili alla crescita dei valori di 'convivenza civile' e democratica, intervenendo sulle prospettive di 'impegno civile' implicite nella tensione applicativa del sapere pedagogico, sulla definizione di modelli di 'comunità' improntati alla logica della 'organizzazione che apprende', al valore della 'coesione sociale', allo sviluppo di una cultura di 'pace'. Ancora più in particolare, l'approfondimento di tali piste di indagine è stato perseguito attraverso lo sviluppo di filoni di ricerca riferibili a:
  • il recupero del legame fra la storia delle istituzioni formative ed educative e la storia dello sviluppo dei territori e delle comunità di vita (storia della scuola e contesti urbani; storia dei processi formativi e contesti 'rurali'; storia dell'educazione e sviluppo di istituzioni speciali quali il carcere o i 'riformatori'; micro-storia dell'educazione e trasformazione delle comunità sociali; storia dell'educazione e marginalità minorile; storia dell'educazione e sviluppo di modelli di relazionalità democratica)
  • la costruzione di modelli formativi interpretati secondo una 'prospettiva' di indagine sperimentale e innovativa: (rete degli 'orti di pace' con prospettive di formazione legate alla costruzione di una professionalità docente sensibile ai temi dell'ecologia, dello sviluppo sostenibile, dell'integrazione multiculturale; modelli di sviluppo sociale centrati sull'ipotesi di 'learning city' con caratterizzazione di natura sociale inclusiva; implementazione di strategie formative orientate allo sviluppo di competenze 'chiave' in processi di collocamento al lavoro e di orientamento professionale – job placement – career guidance; ristrutturazione e sviluppo delle immagini del Sè attraverso pratiche narrative; valorizzazione della narrazione in chiave formativa entro contesti di educazione interculturale; analisi del 'disagio giovanile' e del 'malessere' in situazione scolastica; controllo dei sistemi di valutazione e verifica di processi di apprendimento in ambito scolastico; analisi delle relazioni fra pari in situazioni di apprendimento)
  •  l’inserimento dei percorsi di ricerca in quadri di indagine scientifica di elevata qualità sia a livello nazionale (partecipazione progetti PRIN) e internazionale, attraverso la collaborazione sviluppata con enti, istituti scientifici, archivi, centri di ricerca, dipartimenti universitari europei e americani.
 
6) AREA: PSICOLOGIA E SCIENZE DELLA MENTE
Le attività di ricerca dell’area psicologica, sono altamente diversificate e presentano peculiarità diverse in ragione della specificità di ciascuno dei settori dell’area rappresentati nel dipartimento.
Le attività di ricerca in sintesi hanno riguardato lo studio e l’analisi:
- delle modalità di integra­zione tra sperimentazione e inter­vento psico­logico,
- delle metodologie e tecniche di analisi dei dati (valutazione degli effetti degli interventi mediante approc­cio meta-analitico nell’ambito dello studio della personalità normale e patologica, la psicoterapia, l’handicap, la riabilitazione, la psicologia sociale, di comunità, giuridica, l’orientamento scolastico-professionale.
- del funzionamento cognitivo nei diversi stadi della vita (attenzione, immagini mentali, cambiamenti nelle funzioni cognitive nel ciclo di vita, problem solving)
- delle componenti psicologiche implicate nell’ambito scolastico (apprendimento, abilità scolastiche di base, creatività e personalità creativa, relazioni tra abilità cognitive a apprendimento scolastico (attenzione, building block play, immagini mentali), adattamento scolastico, ruolo delle componenti cognitive ed affettivo-emozionali sull’apprendimento, rappresentazione socio-cognitiva degli studenti da parte degli insegnanti, attaccamento agli insegnanti, school readiness, teorie implicite dell’intelligenza, self-efficacy negli studenti, bullismo, scolarizzazione e processi psicosociali (integrazione delle seconde generazioni, problematiche degli alunni creativi, rappresentazione delle Istituzioni)
- della personalità dall’infanzia all’età adulta (atteggiamenti stereotipico-pregiudiziali e di discriminazione, valori, self efficacy, ecc.).
- della progettualità di vita e della rappresentazione del territorio
- dell’ orientamento a fare impresa nell’età adolescenziale e giovanile, ed dell’atteggiamento imprenditoriale nella società della discontinuità;
- delle tematiche connesse alla genitorialità
- delle relazioni intergruppi
- del benessere e della qualità di vita
- della leadership.
del service management e diversity management: teorie, strumenti e dimensioni applicative
- della laicità dello stato
- dell’immigrazione e dei processi di acculturazione.
della resilienza
In particolare, gli interessi di ricerca per ciascuna area sono stati i seguenti:
 
Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione
- analisi degli atteggiamenti stereotipico-pregiudiziali verso l’obesità, la disabilità e l’appartenenza etnica dall’infanzia all’età adulta,
- l’esplorazione della creatività e della personalità creativa nel contesto scolastico,
- l’approfondimento delle priorità valoriali nel ciclo di vita,
- l’analisi del costrutto della self-efficacy soprattutto in adolescenza, e
- la lettura psicologica delle dimensioni della genitorialità dalla preadolescenza all’età adulta.
 
Psicologia Generale
- le modalità di integra­zione tra sperimentazione e inter­vento psico­logico, e le metodologie e tecniche di analisi dei dati con particolare riferi­mento alla valutazione degli effetti degli interventi mediante approc­cio meta-analitico nell’ambito dello studio della personalità normale e patologica, la psicoterapia, l’handicap, la riabilitazione, la psicologia sociale, di comunità, giuridica, l’orientamento scolastico-professionale.
- disamina del funzionamento cognitivo in età evolutiva: studio dell’attenzione, delle immagini mentali, dei cambiamenti nelle funzioni cognitive),
- studio delle componenti psicologiche implicate nell’ambito scolastico (apprendimento, adattamento scolastico, ruolo delle componenti cognitive ed affettivo- emozionali sull’apprendimento, rappresentazione socio-cognitiva degli studenti da parte degli insegnanti, attaccamento agli insegnanti, school readiness, teorie implicite dell’intelligenza e self-efficacy negli studenti)
- Studio delle relazioni che intercorrono tra building block play, apprendimento abilità scolastiche, problem solving, immaginazione mentale
- Autopercezione del bullo.
 
Psicologia Sociale, del Lavoro e delle Organizzazioni 
  • relazioni intergruppi e atteggiamenti di discriminazione nei confronti delle persone oggetto di stigma: immigrati, gay, lesbiche;
  • scolarizzazione e processi psicosociali: integrazione delle seconde generazioni, problematiche degli alunni creativi, rappresentazione delle Istituzioni;
  • percezione del benessere e qualità della vita nelle persone disabili e negli anziani;
  • progettualità di vita, rappresentazione del territorio ed orientamento a fare impresa nell’età adolescenziale e giovanile;
  • ”pensare al femminile”, qualità delle leadership e atteggiamento imprenditoriale nella società della discontinuità.
-    Service management e creazione d’imprese trans-culturali: costruire organizzazioni a partire dalla diversità
- Diversity Management: teorie, strumenti e dimensioni applicative
- Laicità dello stato
- Immigrazione e processi di acculturazione.
 
Nel triennio 2011- 2013 i risultati delle ricerche svolte sono state presentati in 143 pubblicazioni a carattere scientifico (articoli, volumi, capitoli di volumi, atti di congresso con ISBN) alcune in collaborazione tra i diversi professori e ricercatori del settore psicologia. Alcuni progetti verranno portati a termine negli anni seguenti.
 
Tali attività di ricerca si sono in parte esplicate anche attraverso la partecipazione a progetti e collaborazioni con enti come di seguito esplicitato:
Il SSD di psicologia del lavoro e organizzazioni ha avuto nel 2011/12 una partnership con il Gruppo nazionale denominato “Dentro & Fuori le organizzazioni”, coordinato dalla Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, all’interno del quale è stato coordinato dal docente del nostro dipartimento il gruppo di ricerca sul tema del Service management e creazione d’imprese trans-culturali: costruire organizzazioni a partire dalla diversità.
Nel 2012/13 la partnership ha riguardato il Gruppo internazionale denominato “International Hope Research Team”, all’interno del quale, in tema di Life Design & Career Counseling, il dipartimento ha partecipato al gruppo di ricerca sul tema Diversity Management: teorie, strumenti e dimensioni applicative.
Va rilevato che nel triennio il docente di psicologia del lavoro e organizzazioni ha tenuto la Direzione del CEDOC – Centro Documentazione e studi sulle Organizzazioni complesse e sviluppo locale – dell’Università di Catania, le cui attività di ricerca-intervento sono desumibili dal Vademecum delle attività del Centro medesimo.
I ricercatori di psicologia generale hanno avuto collaborazioni di vario genere:
- nel 2011 titolarità di una intesa a carattere scientifico per il supporto teorico-metodologico alla valutazione dello stress lavoro correlato con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sez. di Catania.
- attività di consultant di LEGO Foundation e LEGO Education per ricerche sulla valenza psicologica del building block nei rapporti con la matematica e altre abilità cognitive.
I professori e ricercatori appartenenti all’area hanno partecipato inoltre alla validazione nazionale dei test psicologici: Portrait Values Questionnaire di Salomon Schwartz e Inventario di Personalità PAI.
 
All’area psicologica e delle scienze della mente possono essere ricondotti due settori disciplinari la cui ricerca si è concretamente intersecata con quella psicologica: psichiatria e psicofarmacologia, aree rappresentate da due ricercatori con insegnamenti nel corsi di psicologia.
L’area di interesse del ricercatore di Psichiatria ha riguardato lo studio sulle diverse tipologie di temperamento in relazione alle problematiche adolescenziali (tra spinta alla magrezza e tratti bulimici) e i nuovi approcci farmacologici nei disturbi affettivi (depressione maggiore e disturbo bipolare II).
Direttamente interessato agli studi farmacologici, in interazione con le variabili di assessment psicodiagnostico e alla valutazione dei trattamenti clinici, il ricercatore di psicofarmacologia. In quest’area l’attività di ricerca è stata rivolta negli anni 2011-2013 allo studio delle basi neurobiologiche della depressione maggiore e della malattia di Alzheimer al fine di identificare nuovi target farmacologici In particolare l’attività di ricerca nell’area della farmacologia preclinica è stata focalizzata sull’analisi dei determinanti molecolari della tossicità del peptide β-Amiloide (Aß) e sullo studio di possibili strategie neuroprotettive finalizzate a prevenire i fenomeni di neurodegenerazione indotti da Aß attraverso il Transforming Growth Factor ß1 (TGF-ß1) ,un fattore di crescita deficitario nell’AD già nelle fasi iniziali della malattia.
L’attività di ricerca nell’area della psicofarmacologia clinica è stata invece condotta in collaborazione con la cattedra di Psicologia e l’IRCSS Oasi di Troina grazie al lavoro del gruppo di ricerca, coordinato dal ricercatore di psicofarmacologia e che includeva psicologi, farmacologi e genetisti. Tale attività di ricerca è stata orientata allo studio della possibile integrazione di test neuropsicologici con markers biologici e genetici al fine di poter meglio analizzare il profilo di efficacia clinica degli antidepressivi e poter inoltre identificare soggetti ad elevato rischio di sviluppare malattia di Alzheimer.
 
7) AREA: SOCIOLOGIA
Nel triennio 2011-13 l’area sociologica si è focalizzata su temi di ricerca limitrofi attraverso l’impegno delle quattro unità (tre da nov. 2013) in progetti e collaborazioni in campo nazionale e internazionale.
La collaborazione scientifica del gruppo di ricerca afferente alle cattedre di sociologia presenti all’interno del Dipartimento di Scienze della Formazione (ex Facoltà e Dipartimento di Processi Formativi) si è consolidato nel tempo e rafforzato nei metodi e negli intenti mettendo a frutto sia gli impegni didattici che il comune interesse scientifico verso alcuni temi di ricerca. Questi elementi hanno dunque costituito un retroterra unificante dell’azione scientifica nonché della presenza all’interno della struttura accademica. Si è sviluppato un sistema virtuoso che ha unito un precipuo interesse ai temi e alle sfide del territorio ai più recenti sviluppi delle modalità di finanziamento e qualificazione scientifica dell’attività accademica. Questo modus operandi si è inoltre giovato di una proiezione internazionale costantemente crescente che ha permesso di qualificare il lavoro svolto all’interno di una cornice internazionale che ne validasse la qualità e gli importanti risultati scientifici.
Educazione e territorio possono esser dunque considerate le parole chiave in senso generale, tali macro ambiti si sono declinati in modo unitario e/o soggettivo, sia attraverso un approccio teorico che empirico.
Da un punto di vista teorico e meta-teorico gli interessi dell’attuale gruppo di ricerca si focalizzano sinteticamente sullo studio di forme sociali alternative, tale studio è declinato attraverso l’attenzione verso diversi fenomeni e oggetti di ricerca, sui quali i componenti dell’area (soprattutto nella composizione attuale di 3 unità) svolgono attività sia soggettiva che di gruppo. In particolare sono oggetto di ricerca: la dimensione di instituzionalizzazione di alcune forme di azione collettiva (es. movimenti sociali) e la contemporanea de-istituzionalizzazione delle istituzioni sociali (es. famiglia e scuola), l’analisi delle conseguenze, anche unanticipated, delle azioni collettive.
Collateralmente, il gruppo ha avviato una serie di approfondimenti circa le metodologie d’indagine sociologica. Tali approfondimenti, desunti attraverso lavoro e prodotti sia individuali che collettivi, riguardano: il metodo idiografico, gli aspetti epistemologici e metodologici delle strategie di ricerca-azione, l’analisi delle tecniche nello studio delle migrazioni con particolare riferimento all’interazione tra standard e non standard (mixed methods, intervista).
In particolare, la collaborazione tra le diverse unità è stata intensa soprattutto sui temi dell’educazione alla prosocialità attraverso l’implementazione di nuove strumentazioni multimediali a scuola (Progetto SMILEY (Social Mindedness In LEarning communitY. Lifelong Learning Programme, sottoprogramma Comenius – azione progetti multilaterali, per una breve sintesi degli obiettivi si veda allegato Progetti finanziamento EU ultimi tre anni).
Tale collaborazione si è focalizzata pure sul tema della cittadinanza, analizzato in relazione al contesto delle migrazioni in generale e dei figli dei migranti in particolare, dando particolare enfasi alla questione dell’identità; tale collaborazione si è sviluppata anche in interazione con altri Dipartimenti e Centri di ricerca (Scienze Politiche; Laposs) e altri Atenei italiani (Milano, Padova, ecc.).
Si registra inoltre la partecipazione a gruppi di ricerca internazionali legati all’ESA (European Sociological Association), all’ISA (International Sociological Association) per quanto riguarda lo studio dei movimenti sociali e dell’associazionismo, a “SocialOne”, che segue una ricerca comparativa internazionale sul concetto di “relazione agapica. Almeno uno dei membri ha svolto la funzione di Visiting Professor (Università di Szczecin (PL) presso l’Istituto di Sociologia).
Partecipazioni a Prin (2009-2011 - Donne, politica, potere e pensiero della contemporaneità), linee di ricerca individuali con produzione di pubblicazioni monografie peer reviewed e articoli su rivista serie A appartenente al SSD attinente a quello dell’autore sono obiettivi raggiunti nel triennio da almeno uno dei membri dell’area.
La presenza dei soggetti appartenenti all’area a convegni nazionali e internazionali è stata costante e coerente con le precedenti linee di ricerca.
Obiettivi raggiunti e pubblicazioni
L’elenco delle pubblicazioni evidenzia un’intensa collaborazione del gruppo sociologico sul tema dell’educazione alla prosocialità, mentre le linee di ricerca individuali continuano a seguire il loro corso in maniera fruttuosa.
Proprio sui temi di pertinenza al percorso personale si evincono infatti alcuni risultati di collaborazioni di ricerca con altri Atenei.
La partecipazione a convegni e a gruppi di ricerca e laboratori nazionali e internazionali, così come la presenza in redazioni editoriali e direzione di collana sono rilevate dai cv dei componenti dell’area. L’attività di visiting, indicata nel precedente triennio, viene confermata anche per il 2014.
Si prevede nel 2015 di continuare a lavorare sulle precedenti tematiche e in particolare approfondire le dinamiche di istituzionalizzazione/de-istituzionalizzazione all’interno di gruppi associativi, movimenti e istituzioni sociali (anche in collaborazione con il gruppo di ricerca di Storia moderna interno al Dipartimento).
Le collaborazioni individuali con gruppi di ricerca dello stesso Ateneo e/o di altri rimangono costanti, si sta provvedendo a predisporre nuove attività di visiting presso altre sedi europee (si presume nel 2016).
Si confermano un certo numero di partecipazioni a convegni nazionali e internazionali su temi comuni e individuali, così come la programmazione di future partecipazioni.
Le pubblicazioni previste rispecchiano per lo più il lavoro svolto nell’anno precedente. Non si esclude la possibilità di ulteriori prodotti per l’anno indicato.
 
8) AREA: STORIA
La produzione scientifica dell’area storica (SSD afferenti: L-ANT/02; L-ANT/03; M-STO/01; L-ART/01; M-STO/02; M-STO/04) per il triennio 2011-2013 si inserisce nella più ampia attività di ricerca del Dipartimento. All'interno di essa la ricerca storica offre uno stimolante punto di vista diacronico, attraverso le varie epoche, tramite il quale osservare originali tematiche attinenti all'ambito della formazione, che permea, più in generale, i diversi campi di studi approfonditi a livello dipartimentale.
Per quanto concerne l'età greca sono stati approfonditi specifici campi d'indagine, pertinenti alla storia costituzionale, con riferimento a Timoleonte e Siracusa, agli studi di alla storiografia antica e alla storia sociale e politica.
In relazione alla storia romana, argomenti oggetto di analisi sono stati: alcuni aspetti della politica religiosa svolta dagli imperatori del IV secolo, con particolare attenzione all atteggiamento assunto da Giuliano l'Apostata nei confronti dei cristiani; la politica imperiale filoellenica del IV e i suoi riflessi politici e sociali nella Sicilia del tardo impero; lo sviluppo di una sempre più raffinata struttura organizzativa, e relativo apparato di documenti, che provvedesse alle necessità organizzative dell'esercito, con riferimento a diversi aspetti, dagli archivi, ai documenti, al personale, dell'articolata burocrazia militare; sotto il profilo economico, le attività produttive in area mediterranea in età imperiale, dalla salagione del pesce in Cirenaica alla produzione olearia in Asia Minore; la storia sociale e culturale, e dunque la malattia, la farmacologia e il ruolo dei medici nell'Egitto romano e in Asia Minore, fra Ellenismo e Tarda Antichità; mistione fra culti locali e religione ufficiale; funzioni strategiche di aree di confine nel Vicino Oriente antico e tardoantico e nella Cirenaica protobizantina; la storia della Sicilia antica; il ruolo muliebre nelle dinamiche coniugali romane, dei patrimoni dei senatori tardoantichi, in particolare, di quelli posseduti da Melania e Piniano.
Tra le principali tematiche indagate per quanto riguarda il Medioevo si annoverano: il ruolo delle donne nel mondo dello spettacolo, con particolare attenzione alla condanna da parte delle istituzioni ecclesiastiche a carico di attrici e ballerine; l'allattamento materno; la senilità al femminile in età medievale, indagata alla luce della storia della mentalità e delle conoscenze mediche; la visione elaborata da papa Gregorio Magno sulla donna all'interno del contesto sociale, culturale e politico dell'epoca; la figura dello straniero; il dissenso della Chiesa verso l’impiego militare del clero e le pene spirituali previste nei Libri poenitentiales per i milites che avessero ucciso sul campo di battaglia; le morti violente dei re longobardi e la successione dinastica all’interno del regno; l'evangelizzazione; il convolgimento dell’alto clero nella guerra; in ambito storico-artistico, il patrimonio artistico dell'Italia meridionale, l'iconografia sacra, le donne e la committenza artistica; metafore e simboli della rappresentazione del potere, la posizione sociale dell'artista e la raccolta di immagini storiche dei monumenti dell'Italia meridionale; sono stati approfonditi pure argomenti legati all’ambito dell’archeologia, quali le dinamiche territoriali in Sicilia tra età ‘tematica’ e età islamica (con riferimento a Morgantina, Regalbuto e la valle del Platani) e la valorizzazione della cultura materiale.
Studi dedicati all'età moderna hanno avuto per soggetto le monacazioni forzate; antiquaria e argomenti di natura politica, con attenzione alla figura di Giuseppe Garibaldi ei suoi rapporti con il saintsimonismo e la massoneria; l’analisi delle strutture del potere centrale e periferico dello Stato meridionale nel secolo XVIII, nonché agli aspetti politico-ideologici dell’identità culturale dell’Italia meridionale in riferimento al contesto europeo, con attenzione alle figure di Michele Torcia, Paolo Emiliani Giudici; i mestieri di donne nel secolo XIX; l'istruzione universitaria nel Mezzogiorno tra Settecento e Ottocento, con particolare riferimento anche alla cultura scientifica nella Sicilia borbonica; il sistema penale nel Meridione borbonico; la medicina in età moderna e la figura di Paracelso e lo sviluppo delle scienze mediche, umane e neuropsichiatriche; l'Illuminismo britannico, specialmente la figura di David Hume; la Storia del Regno di Napoli nel XVIII secolo, la reggenza di Ferdinando IV e Maria Carolina; l'analisi biobibliografica della regina Maria Carolina di Napoli; la famiglia dei Borbone e Asburgo.
Per quanto riguarda l'età contemporanea, la ricerca svolta all'interno del Dipartimento ha focalizzato: la storia della sinistra italiana nel secondo dopoguerra, con particolare attenzione agli anni settanta, l’uso storiografico delle fonti audiovisive, il rapporto tra il cinema e la storia (con attenzione al tema della propaganda). Attenzione è stata pure posta alla didattica della storia.
In generale, la ricerca d'area storica svolta all'interno del Dipartimento ha focalizzato, attraverso le varie epoche, argomenti legati ai seguenti ambiti di studio:
- storico e storiografico: storia costituzionale; storia delle istituzioni e i suoi riflessi politici e sociali; apparati burocratici; storiografia; militare; storia del territorio; antiquaria; storia dinastica; didattica;
- sociale e culturale: medicina, farmacologia, ruolo dei medici; il ruolo della donna nella società, dall'emarginazione alla maternità, dalla dimensione politica a quella religiosa attraverso un filo rosso che lega tra di loro donne appartenenti a diverse età storiche; la violenza e i suoi risvolti politici; l’identità culturale dell’Italia meridionale; cultura scientifica; cinema e politica
-religioso: mistione fra culti locali e religione ufficiale; il rapporto tra religione e guerra; evangelizzazione;
-economico: attività produttive in area mediterranea; gestione dei patrimoni
- artistico e archeologico: il patrimonio dell'Italia meridionale; l'iconografia sacra e del potere; la valorizzazione della cultura materiale nel territorio siciliano.
La produzione scientifica della area storica (SSD afferenti: L-ANT/02; L-ANT/03; M-STO/01; L-ART/01; M-STO/02; M-STO/04) successiva al triennio 2011-2013 si orienta verso le seguenti tematiche, affini all'ambito dell'attività di ricerca dipartimentale.
Per quanto concerne l'anno 2014, campi di indagine presi in considerazione sono l'impatto politico e sociale dell'esercito in età romana; le pratiche mediche in età ellenistico-romana; la politica religiosa di Giuliano l’Apostata; la Sicilia nelle testimonianze altomedievali; la produzione vitivinicola della Sicilia medievale; il concetto di paternità in età medievale; le vedove, ed il loro ruolo in ambito politico, nell'immaginario e nella mentalità politica medievale; il processo di islamizzazione della Sicilia in ambito archeologico; patrimonio artistico dell'Italia meridionale in epoca medievale; la figura di Maria Carolina di Napoli e i suoi riflessi nel pensiero politico di fine Ottocento; storiografia d'età moderna: Michele Amari, Carlo Botta e Vincenzo Tedeschi; la medicina nella Sicilia d'età moderna; il Valle di Catania nell'Ottocento; le teorie browniane nella Sicilia borbonica.
Dal 2015 la ricerca dipartimentale si orienta verso uno studio che ha per oggetto la città di Pisidia in età costantiniana; la figura dell'imperatore Marco Aurelio; la legislazione romana e l'esercito in età costantiniana; la Sicilia e la storia della Chiesa altomedievale; l'influsso culturale e religioso delle superstizioni in età medievale; la Sicilia in età aragonese e la regina Bianca; il ruolo delle donne nella panificazione in età medievale; il corpo della donna e il senso del pudore nel pensiero medievale; l'arte gotica in Campania; modelli di regalità religiosa in epoca angioina; iconografia, committenza e ambiente religioso in relazione ai cicli del settenario sacramentale; Boccaccio e Napoli in età angioina; database e patrimonio artistico del Mezzogiorno in età medievale; aspetti politici e privati della vita di Maria Carolina di Napoli; l'epistolario di Bernardo Tanucci; il cinema e la storia; la figura di Franco De Felice e la sinistra italiana.
Si tratta quindi di ambiti di ricerca che spaziano su argomenti che abbracciano varie epoche e permettono di ricostruire l'evoluzione del sapere medico, la cultura materiale, la storia politica, nonché quella militare e religiosa, l'immaginario e la storia della mentalità, la cultura e le arti visive.
 
 
Ultima modifica: 
13/06/2022 - 11:37