Maternità e università: quali prospettive?

Diversamente che nel passato, oggi si parla spesso di sostegno alla maternità e alla paternità, di incentivi per le famiglie più o meno numerose, di politiche volte ad assicurare a tutti “pari opportunità”. La normativa italiana e quella europea, del resto, prevedono la tutela e la promozione della genitorialità a vari livelli. 

L’Università non è da meno: in vari documenti ufficiali, anche del nostro Ateneo, si legge dell’impegno “a realizzare azioni positive di prevenzione delle discriminazioni e di promozione della cultura delle pari opportunità” (Codice etico approvato dall’Università di Catania - D.R. 1166, dell’8/4/21- art. 12 c. 2), di “aggiornamento dei regolamenti al fine di consentire eventuali deroghe”, di “formule di flessibilità didattica” e di “agevolazioni a studentesse in stato di gravidanza e/o studenti/esse con oneri parentali entro periodi determinati”, di “riconoscimento di agevolazioni lavorative e di specifici criteri di valutazione di lavoratori e lavoratrici rientrati in servizio dopo esperienze genitoriali” (Piano di Uguaglianza di Genere UniCt 2022-2026). E così via. 

Ma a quanti di questi buoni propositi sono seguiti i fatti? In che misura l’Università italiana e l’Ateneo catanese mirano davvero a valorizzare la genitorialità come risorsa (o skill, per usare un termine divenuto ormai di uso corrente) all’interno di un percorso formativo e lavorativo? 
L’incontro dal titolo “Maternità e università: quali prospettive?”, organizzato nei locali del Dipartimento di Scienze della formazione nel pomeriggio del 21 maggio 2025, mira appunto a esplorare le potenzialità di una riflessione sopra il tema della maternità (e della paternità), constatando quanto è stato fatto e quanto rimanga ancora da fare. All’incontro parteciperanno i candidati alla carica di Rettore dell’Università di Catania: “soltanto colui che costruisce il futuro ha diritto a giudicare il passato” (Nietzsche, Seconda considerazione inattuale).

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