Sbocchi professionali

Dottore in tecniche psicologiche (Psicologo junior)
funzione in un contesto di lavoro:
La figura professionale è quella di Dottore in tecniche psicologiche (o Psicologo junior).
Il Dottore in tecniche psicologiche può svolgere attività professionali negli ambiti della psicologia della salute e della prevenzione del disagio, della psicologia scolastica e della psicologia del lavoro in riferimento ai seguenti contesti: Scuola ed istituzioni educative; Sistema sanitario; pubbliche amministrazioni; aziende private e del settore no-profit.
Le funzioni associate a tali ambiti riguardano la partecipazione, con la supervisione di uno Psicologo professionista e previa iscrizione alla Sezione B dell’Albo professionale, ad attività preliminari connesse all’utilizzo di strumenti psicologici (colloqui, test, osservazioni), volti anche a valutazioni psicometriche; all’applicazione di metodologie e tecniche di selezione del personale e di formazione ed orientamento professionale; alla programmazione ed alla valutazione di interventi (anche di ricerca) di natura clinica e psico-sociale nell’ambito dei servizi diretti alla persona, alla famiglia, ai gruppi ed alle comunità, finalizzati alla promozione del benessere, all’efficacia degli interventi educativi, al potenziamento delle risorse individuali e sociali, con particolare riferimento alla dimensione delle disabilità.
competenze associate alla funzione:
Le competenze associate alla funzione riguardano:
- la conoscenza degli strumenti di aggiornamento scientifico per le discipline psicologiche e di accesso alla letteratura scientifica;
- la capacità di applicazione di tecniche di analisi dei dati in ambito psicometrico e prima osservazione del comportamento;
- la capacità di conduzione di attività di orientamento e formazione in ambito educativo e lavorativo;
- la capacità di collaborazione alla ricerca sulla qualità degli interventi psicologici e delle relazioni interpersonali e di gruppo.
Ulteriori attività formative professionalizzanti, pari a 10 CFU, svolte durante il percorso di studio prevede un’articolazione specifica di tali attività definita dai regolamenti didattici finalizzata:
a) all’acquisizione delle competenze professionali di base, relative ai metodi empirici che caratterizzano tutti gli ambiti della psicologia e alle tecniche di valutazione dei processi del funzionamento della mente e del comportamento, inclusi i loro correlati psicobiologici, in relazione alle diverse fasce di età e ai diversi contesti sociali e di vita;
b) all’acquisizione delle competenze professionali di base relative alla valutazione psicologica e alle principali forme di intervento sul piano delle relazioni interpersonali, intragruppali ed intergruppali, nei diversi contesti sociali, a livello di diade, famiglia, piccoli gruppi e organizzazioni.
sbocchi occupazionali:
Gli sbocchi indicati nella categorizzazione seguente (A2b) sono vincolati dalle codifiche ISTAT che difficilmente possono rispecchiare le attuali possibilità lavorative di un laureato in psicologia iscritto all'albo di primo livello (Sezione B). Per tale motivo lo sbocco naturale del laureato di primo livello appare essere quello della prosecuzione del proprio percorso accademico in un corso di laurea magistrale (LM51).
In aggiunta al vincolo delle codifiche previste dall'Istat, si sottolinea come possono essere previsti quali naturali sbocchi professionali le attività di competenza psicologica in ambito scolastico, con particolare riferimento all'orientamento; in ambito lavorativo, con particolare attenzione ai processi di selezione del personale e di counseling professionale; in ambito riabilitativo e giuridico, in collaborazione con altre professionalità e/o con psicologi iscritti alla sezione A dell'Albo.
 
Ultima modifica: 
08/04/2024 - 12:27